Il castello,
lassù sul monte,
ricorda
con malinconia e dolcezza
la sua storia e la sua gente
che viveva dentro di se,
dentro la sua corazza.
Vi erano nobili cavalieri
e minutaglia
di uomini veri,
dame sospiranti
nei loro sogni
e donne senza tremori
né vergogne.
Vivevano dentro di me,
pensava il castello
lassù sul monte,
e io ero per loro un dio,
un servo,
un dolce amante.
Ora
questo vuoto,
questo correre cosi dentro
e fuori
senza forza,
senza amore,
senza furori
lascia in me il fardello
della storia mia
ma anche
il sogno più bello
di non più guerre,
non più sangue,
nessun macello.
Il castello,
lassù sul monte,
muto nella notte,
riprende il suo sogno
dove uomini e donne,
a frotte,
avevano di lui amore
e bisogno.
Gerardo Alliata